Lo student housing in Europa: evoluzione e prospettive 

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29/07/2024
Lo student housing in Europa

L'istruzione superiore in Europa ha raggiunto dimensioni importanti, con 18,5 milioni di studenti che intraprendono percorsi di studio di terzo livello, il 3% in più rispetto allo scorso anno precedente e l’11,9% in più rispetto al 2013.  

Questa crescita riflette le politiche educative dei vari Paesi e l'impegno dell'Unione Europea a creare uno "spazio dell'istruzione" comune: le università, infatti, non solo formano cittadini qualificati, ma promuovono l'inclusione sociale, la qualificazione della forza lavoro e la specializzazione locale, ostacolano la discriminazione e rafforzano i valori civili.  

L'offerta immobiliare per studenti  

Con la crescita dell'istruzione terziaria le principali economie europee, come Francia, Germania, Olanda, Regno Unito, Italia e Spagna sono state costrette a strutturare l'offerta immobiliare residenziale con una compresenza di offerta pubblica e privata, al netto delle peculiarità di ogni Paese.  

Negli ultimi anni è aumentata l’offerta da parte di operatori privati professionali, che hanno garantito uno sviluppo del comparto, finalmente ben distinto dalle altre tipologie abitative.  

La cooperazione tra questi operatori e le istituzioni è essenziale per rispondere alle esigenze future, mirando a un equilibrio tra attrattività urbana e stabilità per il capitale umano. 

Le ultime pubblicazioni di Eurostudent indicano che circa il 18% degli universitari abita in studentati, tipologia scelta prevalentemente da studenti internazionali e con età inferiore ai 22 anni. 

Mediamente, in Europa, i costi relativi all’alloggio rappresentano circa il 35% del budget mensile a disposizione, tale dato rappresenta un calcolo medio relativo alle diverse forme di residenzialità, non si riferisce esclusivamente agli alloggi all’interno di studentati. 

IN FRANCIA 

Nell’anno scolastico 2022/2023, le università francesi hanno registrato 2,8 milioni di studenti, con un aumento del 18% rispetto a dieci anni fa. Il CROUS, l'ente pubblico che gestisce alloggi e borse di studio per studenti, offre circa 177.000 posti letto, con un incremento dell'1,5% in un anno. L'offerta totale di alloggi per studenti è di circa 195.000 posti. Il Rodano ha il maggior numero di posti letto pubblici, mentre Île-de-France, nonostante il maggior numero di studenti, conta meno alloggi pubblici.  

I costi variano, e di molto: gli studenti pagano tra i 250 e i 490 euro al mese per gli alloggi pubblici, mentre i canoni degli alloggi privati a Parigi si aggirano tra gli 840 e i1.400 euro al mese.  

IN SPAGNA 

Nell'anno accademico 2022/2023, la popolazione studentesca spagnola contava circa 1,3 milioni di iscritti, pari al 30% della popolazione di riferimento.  

In Spagna ci sono oltre 115.000 posti letto per studenti, suddivisi tra "Colegios Mayores" (istituzioni senza scopo di lucro) – il 17% - e residenze per studenti che sono cresciute di 26.000 unità dal 2018.  

Il mercato degli alloggi per studenti è polarizzato, con i quattro principali gestori che detengono il 25% dell'offerta. I canoni variano notevolmente a seconda della città: Madrid e Barcellona hanno visto un aumento del 5% dei prezzi nell'ultimo anno, mentre città come Malaga hanno registrato incrementi del 9%.  

IN UK 

Nel 2021/2022, le università anglosassoni hanno registrato oltre 2,8 milioni di studenti, il 15% del totale europeo. Negli ultimi cinque anni, il numero di studenti è aumentato del 19%, guidato principalmente dagli studenti extra UE (+72%) e residenti nel Regno Unito. 

Il Regno Unito offre diverse opzioni abitative per studenti, tra cui alloggi pubblici, privati e le HMO (Houses in Multiple Occupation). Circa il 27% degli studenti fuori sede trova alloggio nel mercato ordinario, il 16% in alloggi pubblici e il 9% in alloggi privati. Complessivamente, ci sono 650.000 posti letto disponibili, di cui il 46% gestiti da privati. Negli ultimi dieci anni l'offerta di posti letto è aumentata del 30%, con una crescita annuale di 20.000-30.000 unità. 

I canoni per alloggi in PBSA sono elevati: a Londra, una stanza con bagno privato può costare fino a 1.250 sterline al mese, mentre un posto letto con bagno condiviso in un alloggio pubblico costa circa 920 sterline al mese.  

IN ITALIA 

Nell'anno accademico 2022/2023, in Italia ci sono stati 1,9 milioni di studenti universitari, pari al 3,2% della popolazione, comportando una domanda di alloggi per studenti fuori sede in crescita (permanenza media di 12-24 mesi). Sono 355.000 gli studenti che cercano alloggi strutturati, ma l'offerta non ha tenuto il passo con l'aumento del 14% degli studenti fuori sede negli ultimi dieci anni, indicando una necessità di nuovi investimenti immobiliari. 

L'attuale offerta di alloggi comprende strutture pubbliche e private, con le residenze convenzionate con i Diritto allo studio e i Collegi universitari di merito che forniscono la maggior parte dei posti letto. Il PNRR mira a raddoppiare i posti letto entro il 2026, con il supporto del Ministero dell'Università e della Ricerca per garantire il diritto allo studio, soprattutto per gli studenti fuori sede. 

Prospettive future  

L'Unione Europea considera l'istruzione e la formazione terziaria fondamentali per il futuro. Le università sono oggi, infatti, le più importanti figure istituzionali intorno alle quali orbitano istruzione, ricerca, innovazione e sviluppo economico. 

Le prospettive future vedono un aumento del numero di laureati in Europa, con stime che indicano che il 37% della popolazione europea sarà laureata entro il 2040, raggiungendo il 41% nel 2050.  

Di conseguenza, l'attenzione verso l'offerta residenziale per studenti, sempre più ampia e di qualità, la collaborazione tra istituzioni e l'adattamento alle dinamiche demografiche sono elementi chiave per affrontare le sfide future e promuovere una crescita sostenibile e inclusiva. 

Nello specifico, nel settore delle residenze per studenti (PBSA), gli investimenti nel 2023 sono stati di 4,9 miliardi di euro e, anche se si è registrato un calo del 60% rispetto all'anno precedente, le previsioni a medio termine rimangono positive, grazie allo squilibrio tra domanda e offerta, ma richiederanno una stretta collaborazione tra settore pubblico e privato.